Sostenibilità

Giuseppe Coffele ha sempre amato sperimentare, circondarsi di persone con background diversi dal suo, ognuno portatore di storie, nozioni, capacità e conoscenze.

Così anche i figli, Alberto e Chiara, sono incuriositi dal futuro.
Per questo, hanno messo in piedi in particolare 3 progetti, tutti sostenibili, uno dei quali anche socialmente sostenibile!

Il fine, grazie all’integrazione e al contatto con la terra e con gli animali, è la creazione di percorsi riabilitativi e di reinserimento rivolti a persone interessate da situazioni di disagio sociale, fisico ed economico, sempre nel segno dell’accoglienza delle diversità, dell’ecosostenibilità, del rispetto dell’ambiente e dell’approccio biologico alla coltivazione. Cascina Albaterra è un’azienda agricola multifunzionale dove alleviamo una sessantina di ovi-caprini il cui latte viene trasformato in un piccolo laboratorio di caseificazione, coltiviamo olivi centenari da cui otteniamo l’olio, abbiamo un piccolo orto sinergico che rifornisce le case d accoglienza e la trattoria “Cinque Pani e due Pesci” e grazie al vigneto attiguo produciamo due vini in stile “naturale”, “El Bianco” e “El frissante”.

La pecora Brogna

A Cascina AlbaTerra abbiamo scelto di allevare la Pecora Brogna della Lessinia per il suo stretto collegamento con il territorio e per la sua capacità di preservarlo in modo naturale, semplicemente brucando tra i filari e sui declivi della nostra Azienda.

La Pecora Brogna è l’unica razza autoctona della Lessinia e può vantare un posto di rispetto nella storia e nella tradizione artigianale del territorio veronese.

La capra camosciata delle Alpi

Il nostro progetto di salvaguardia della biodiversità è arricchito anche da un allevamento di capre camosciate delle Alpi, così denominate per il colore fulvo, che ricorda quello del camoscio alpino. Si tratta di una razza caprina diffusa sull’arco alpino, di taglia medio-grande, robusta e adatta alle più diverse condizioni climatiche.
Particolarmente utilizzata per la produzione di latte, anche in Cascina AlbaTerra la capra camosciata sarà utilizzata per ottenere la materia prima da cui produciamo varie tipologie di formaggi a base di latte di capra.

SOiLUTION SYSTEM

Ridurre il rischio di erosione e migliorare la gestione dei suoli

Coltivare in aree collinari (come la nostra) e montane necessita di un impiego in termini di risorse economiche (ed umane) notevole rispetto alla pianura. Anche vigneti di alta qualità coltivati nelle zone più vocate del territorio, molto competitivi dal punto di vista economico e ben mantenuti, possono essere interessati da fenomeni di dissesto idrogeologico più o meno evidenti, con possibili ricadute anche sulle aree urbanizzate di pianura. I motivi di tale criticità sono differenti:

  • la conformazione geomorfologica;
  • il cambiamento climatico in atto;
  • la tecnica di coltivazione della vite e/o gestione dell’area terrazzata.

L’Italia è un territorio particolarmente complesso dal punto di vista geomorfologico, da secoli interessato da frane e alluvioni. A questa intrinseca fragilità si aggiunge, oggi, la pressione del cambiamento climatico in atto con eventi meteorologici estremi: le precipitazioni, rispetto al passato, sono più intense, di breve durata e localizzate.

In questo frangente nasce il progetto SOiLUTION SYSTEM (https://www.soilutionsystem.com), capofila Azienda Coffele, coordinatore scientifico Prof. Paolo Tarolli dell’Università di Padova- con diversi partner coinvolti. Il progetto sviluppa un sistema integrato di interventi e tecnologie sostenibili dal punto di vista ambientale ed economico, finalizzato a ridurre il rischio di erosione e a migliorare la gestione dei suoli in aree viticole collinari e montane ad alto rischio idro-geologico.

Gli obiettivi previsti dal progetto SOiLUTION SYSTEM:

  • fornire strumenti tecnologici innovativi di rilievo con drone e laser scanner aereo, per il monitoraggio e la creazione di modelli 3D ad alta risoluzione di vigneti situati in aree a forte pendenza al fine di una migliore comprensione dei processi di instabilità (erosione e frane). Queste informazioni verranno poi migliorate mediante un monitoraggio effettuato a terra dei fenomeni di dissesto, con rilievi post-evento e, quando possibile, analisi in tempo reale;
  • sviluppare strumenti innovativi in supporto a specifici ed efficaci interventi sul territorio, per il monitoraggio e la mitigazione dei processi di erosione, nel contesto del cambiamento climatico;
  • testare prototipi innovativi per una meccanizzazione a basso impatto ambientale ed in grado di operare su superfici a forte pendenza e fornire un’innovativa tecnica di consolidamento di muretti a secco e ciglioni, economica ed a basso impatto ambientale;
  • introdurre tecniche agronomiche e protocolli di agricoltura conservativa, finalizzati a migliorare la gestione del suolo nell’ottica di una riduzione del rischio di erosione e valutare l’azione anti-erosione di inerbimenti con miscugli autoctoni di specie erbacee, che diventano anche un supporto operativo per la lotta integrata contro gli insetti nocivi. Inoltre, valutare l’efficacia del modello gestionale integrato proposto dal progetto nell’ottica della conservazione e dell’aumento della biodiversità di un territorio.

Tecniche conservative

Ridurre il rischio di deflusso

L’agricoltura tradizionale in condizioni di pendenza si occupa da tempo del trasporto del suolo, contrastandolo con pratiche molto esigenti di manodopera, ad esempio la costruzione e la manutenzione di terrazze. In alcune aziende agricole moderne –invece- fortemente orientate alla meccanizzazione (non è il caso della nostra):

  1. deve essere utilizzata la copertura vegetale nell’interfila, per rallentare la velocità di deflusso;
  2.  la materia organica deve essere regolarmente aggiunta per migliorare la struttura del suolo e le infiltrazioni d’acqua;
  3.  il percorso del trattore in interfila deve essere eliminato: ogni 2-3 anni con una lavorazione poco profonda nel tardo autunno; questa lavorazione migliora anche la successiva crescita della copertura;
  4.  le strade di campagna devono essere costruite seguendo la direzione dei filari, per interrompere il flusso di deflusso e per indirizzarlo al bacino appropriato o al sistema di drenaggio in azienda.

Le autorità regionali devono fornire raccomandazioni chiare e semplici per l’organizzazione del sistema di drenaggio in azienda e fornire e mantenere il sistema di drenaggio a un livello più elevato e multi-azienda.

I responsabili politici devono riconoscere ed elogiare l’impegno per la prevenzione del deflusso a tutti i livelli.

A livello di azienda agricola la gestione della copertura del suolo è fondamentale per la prevenzione e la riduzione del deflusso.

Al fine di valutare l’efficacia della diversa copertura del suolo, sono in fase di valutazione quattro tipi di gestione tra le file:

  1.  gestione “standard” dell’azienda agricola;
  2.  lavorazione continua, simulando un interfilare di terreno nudo;
  3.  lavorazione singola, interfilare una volta all’anno, nel tardo autunno;
  4.  specie autoctone, simulando una copertura naturale e di lunga durata;
  5.  nettarifero, ovvero un mix di specie erbacee in grado di attrarre insetti e quindi aumentare la biodiversità.

I primi risultati mostrano che la lavorazione continua (terreno nudo) genera deflusso ricco di solidi sospesi, ma lo svantaggio principale di questa opzione è la formazione del percorso del trattore ampio e profondo e la difficoltà di transito dello stesso nei periodi umidi.

La lavorazione unica nel tardo autunno è un’opzione molto interessante, poiché elimina il percorso del trattore e migliora la successiva ricrescita del coperchio; se eseguito nel tardo autunno (novembre), in condizioni climatiche umide, non vi è alcun rischio di deflusso poiché il terreno superiore è morbido e anche le piogge intense possono infiltrarsi.

L’uso di specie autoctone è interessante e una tecnica semplice ed economica è disponibile per i vigneti. È importante sapere che una singola semina difficilmente può sostituire le miscele di semi commerciali in vigore da molti anni, tuttavia, in caso di nuovo impianto di viti, la semina di specie autoctone può essere fortemente suggerita per aumentare la diversità della copertura.

Il mix nettarefero è interessante poiché la crescita e la copertura del suolo a metà autunno è molto veloce, e subito dopo la copertura invernale è del 100% e il rischio di deflusso molto basso, come nel caso della lavorazione singola. È importante notare che questo mix deve essere utilizzato ogni due interfilari e un roller-crimper deve essere usato tempestivamente in tarda primavera per evitare interferenze con la protezione dell’uva.

La capacità di aumentare la biodiversità, in particolare di insetti, è proporzionale alla misura dell’utilizzo di questo mix, quindi solo l’utilizzo in gran parte del vigneto può avere effetti significativi.

Nel 2020 le precipitazioni totali sono state di 1271 mm in 85 giorni di pioggia, molto vicine alla media degli ultimi 27 anni (1308 mm (340 st. dev.) in 95 giorni di pioggia) (ARPAV, cmt.rete@arpa.veneto.it).

Nella zona di Soave, in pendenze molto ripide (>20%) sono stati registrati un totale di 8 eventi di pioggia/deflusso, dimostrando che in condizioni di pendenza il deflusso è un evento abbastanza comune.

Nel vigneto in studio presso la nostra Azienda, solo 1 evento di deflusso è stato registrato tra il 28-31 agosto 2020, dopo un temporale molto intenso: l’intensità massima è stata di 9,2 mm/5 min, la pioggia totale è stata di 136 mm. È importante sottolineare che il vigneto in studio non è molto incline al deflusso perché la pendenza è bassa e il terreno è ricco di sabbia e materia organica, quindi solo le precipitazioni estreme possono tritare un deflusso significativo.

Pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali

Tarolli, P., Pijl, A., Cucchiaro, S., Wei, W. (2021). Slope instabilities in steep cultivation systems: process classification and opportunities from remote sensing. Land Degradation & Development, 32, 1368–1388, doi:10.1002/ldr.3798.

Tarolli, P., Straffelini, E. (2020). Agriculture in Hilly and Mountainous Landscapes: Threats, Monitoring and Sustainable Management. Geography and Sustainability, 1, 70–76, doi:10.1016/j.geosus.2020.03.003.

Cucchiaro, S., Fallu, D.J., Zhang, H., Walsh, K., Van Oost, K., Brown, A.G., Tarolli, P. (2020). Multiplatform-SfM and TLS Data Fusion for Monitoring Agricultural Terraces in Complex Topographic and Landcover Conditions. Remote Sensing, 12, 1946, doi:10.3390/rs12121946.

Presentazioni a convegni scientifici internazionali

Straffelini, E., Otto, S., Pijl, A., Marchesini, E., Gottardi, S., Tormen, N., Pitacco, A., Tezza, L., Tarolli, P. (2021). The role of inter-row grass cover in steep viticulture: understanding soil erosion combining in-field observation and remote sensing. EGU General Assembly 2021, EGU21-2158, doi:10.5194/egusphere-egu21-2158.

Tarolli P., Straffelini E., Mattiello C. M., Lorenzoni A. (2020). SOiLUTION SYSTEM: innovative solutions for soil erosion risk mitigation and better management of vineyards in hills and mountain landscapes. EGU General Assembly 2020, EGU2020-3689, doi:10.5194/egusphere-egu2020-3689.

Alcuni modelli digitali del terreno prodotti all’interno del progetto SOiLUTION SYSTEM con tecniche Lidar e Drone.

Il vigneto in 3D: i modelli digitali e la mappatura dei processi superficiali.

Progetto Itaca

Realizzazione di un impianto fisso per i trattamenti dei vigneti

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